Di Claudia Gravaghi

 

Per quanto sia difficile impostare una corretta alimentazione senza conoscere il paziente, cercherò di dare dei consigli utili.

Premetto, che la personalizzazione del programma alimentare è fondamentale non solo perché’ alcuni aspetti nutrizionali cambiano a seconda dell’età, sintomi e patologie correlate ma soprattutto dal punto di vista psicologico. E’ fondamentale capire quanto il paziente e i famigliari sono disposti a cambiare abitudini alimentari. Preparare 5 estratti di verdure al giorno o usare solo grani integrali richiede tempo e la voglia di approcciarsi a nuovo modo di mangiare.

Fatta questa premessa, per comodità dividerei il percorso nutrizionale in due fasi durante e dopo la terapia.

 

Durante la terapia

 

In questa fase bisogna soprattutto aiutare a superare gli effetti collaterali della terapia come nausea, anoressia, fragilità vascolare o nervosa. Non si possono amministrare supplementi o agenti disintossicanti perché potrebbero interferire con il metabolismo del farmaco. L’unica risorsa di vitamine, minerali e nutrienti deve essere la dieta. Fondamentale è quindi l’utilizzo di frutta e verdura.

 

Consumare 3-5 bicchieri di estratti (80% verdura + 20% frutta) durante il giorno. Aggiungere piccole quantità di zenzero che aiuta a ridurre la nausea. Se consumato in quantità eccessiva può irritare il colon.

 

Non esagerare con i dolci e lo zucchero. La vitamina C, una volta assorbita, utilizza un recettore glucosio dipendente per entrare nella cellula, un alimentazione ricca di zuccheri potrebbe competere con l’assorbimento della vitamina in questione.

 

Consumare legumi, lasciati ammollo tutta la notte, e passati. Con questa procedura si elimino anti-nutrienti e sostanze che possono che dare fastidi intestinali.

 

Mangiare spesso e poco. Fare snack con mandorle o noci. O preparare dei mini snack con il frullatore a base di avena, frutta secca e qualche dattero. Oppure avocado schiacciato con uovo sodo con olio. Ricco di proteine e grassi.

 

Utilizzare farro, segale, grano saraceno, quinoa invece di farine bianche poco nutrienti.

 

Eliminare carne, insaccati (vedi articolo precedente) .

 

Limitare latticini di mucca. Sostituirli eventualmente con quelli di capra, piu’ digeribili.

 

Dopo la terapia

 

Terrei tutti i consigli dati nel paragrafo precedente con qualche accorgimento

 

Sostituire magari 1-2 succhi con frullati mantenendo l’80% verdura, usare avocado invece della solita banana per dare cremosità ricco di grassi buoni.

 

 

Inoltre dopo qualche giorno dalla terapia si possono assumere o aggiungere ai succhi/frullati sostanze che possono aiutare ad eliminare composti residuali dal corpo come clorella, zeolite, estratto di cardo mariano come supporto epatico.

 

 

 

 

 

Una risposta

  1. Ciao Claudia, sono una socia di NASTROVIOLA, mi chiamo Maria e sono affetta da adenocarcinoma pancreatico (sottoposto a dcp) con secondarismi epatici. Attualmente sto facendo il protocollo Abraxane + Gem e sto seguendo un’alimentazione a basso indice glicemico e senza(o quasi) proteine animali. Il medico che mi ha prescritto questa dieta mi ha detto anche di non assumere determinati tipi di frutta quali le arance, o verdura quali melanzane, peperoni, patate, pomodori crudi ecc. E di non assumere assolutamente alimenti a base di soia. Vorrei sapere se sei d’accordo perchè mi sembra di assumere pochissime proteine (derivate dai legumi) e non vorrei fare il gioco del tumore andando in sarcopenia. Posso mangiare il pesce? Mi piacciono seppie, polpi ecc. Grazie Maria

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